Maria Biglia. Piacenza 8 giugno 1891- Novara 2 settembre 1972 Di Gigliola Tallone, 4 Luglio 2024. A 10 anni dalla biografia dedicata a Maria Biglia, pubblicata nel mio sito in “RICERCHE - CHI L’HA VISTO “ARTE”, ho il piacere di pubblicare, grazie al discendente Dino Paolotti, i primi “nudi” di mano femminile eseguiti all’Accademia di Brera alla scuola di Cesare Tallone, corso che consisteva in un anno alla scuola obbligatoria del nudo e due anni alla scuola speciale di pittura. Maria Biglia, dopo aver concluso il triennio del corso comune 1911-1914 (per solo donne, “onde evitare inconvenienti”), ottenendo la patente di insegnamento per le scuole tecniche e normali, si iscrive alla scuola di Cesare Tallone l’anno 1915-16. Alle allieve prima del 1915 era consentito di copiare da modelli in gesso ma era loro impedito di copiare modelli nudi dal vero. Complice anche l’assenza dei maschi chiamati in guerra, cambia il regolamento dell’Accademia ed ecco che le donne finalmente ottengono accesso ai corsi superiori, in piena parità coi maschi. Già ai tempi della sua direzione all’Accademia Carrara di Bergamo (1885-1899), Tallone dava lezioni nello studio privato alle donne, allora non ammesse in Accademia e, non tollerando la discriminazione, apriva a Bergamo una scuola femminile il 1897. Continuerà a Brera a dare lezioni alle donne nello studio privato all’interno dell’Accademia, fin dall’inizio del suo insediamento alla Cattedra del nudo e pittura (1899-1919). Tallone prestava anche, gratuitamente, alternandosi con colleghi di Brera, lezioni alla scuola libera del nudo, accessibile ad esterni, e frequentata però anche dai suoi allievi ufficiali, persino in anni successivi al diploma, come nel caso dei gemelli Rigola. L’affluenza alle sue lezioni era tale che, per accaparrarsi un posto, talvolta i giovani venivano alle mani! La fama dell’insegnamento di Tallone, ancor prima della cattedra di Brera, è stigmatizzata dalle parole del suo ex allievo privato alla Carrara, Giuseppe Pellizza da Volpedo: “delle regole del buon disegno e della maschia pittura fu l’unico fra i miei maestri”. L’anno 1915-16 troviamo molte donne frequentare anche la scuola libera del nudo: Fiocchi Giovanna, Agnelli Rosina, Baldrati Gemma, Baroni Carolina, Bedeschi Vittoria, Bonomi Jola, Canderi Amelia, Casò Angela, Dacomo Piera, Lesca Maria, Maschini Irene, Muzio Giuseppina, Pozzi Pia, Zucca Piera, Zanoncelli Caterina, Fagioli Gilda Luigia. Dallo scritto della sorella di Maria, Gina Biglia: “Iscritta alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente” espone ininterrottamente i suoi lavori in prevalenza a Milano, anche quando, nel 1933, decise di insegnare alle scuole novaresi, pur partecipando ad altre mostre nazionali e internazionali. Parecchie sue opere sono state riprodotte su diverse riviste d’arte e di cultura e su cataloghi d’esposizione. Ebbe incoraggiamenti ed elogi, oltre che dal maestro Tallone, anche da altri valenti pittori quali l’Alciati, diretto successore di Cesare Tallone all’Accademia di Brera, Aldo Carpi, Giuseppe Mentessi, Ernesto Treccani…” Questi eccellenti disegni dal nudo di Maria Biglia, sono anche i testimoni tangibili della evoluzione storica dell’Accademia di Brera nei confronti delle donne. Maria Biglia (in mezzo) con altre allieve del corso comune, sul retro la scritta “licenziande dall’Accademia giugno 1914” Retro della foto
Disegni di Maria Biglia alla scuola del nudo di Cesare Tallone (1915-16) Disegni di Maria Biglia da modelli in gesso A chiusura di questo articolo, devo menzionare un altro documento sorprendente, salito alla luce grazie alla cura del discendente Dino Paolotti. Si tratta del ritratto, eseguito da Maria Biglia, di un compagno di classe, in cui si legge “Tradico”. Dai registri di Brera da me trascritti risulta iscritto alla Scuola del Nudo Tradico Enzo 1915-16, lo stesso anno di Maria Biglia. Ecco un volto, non più solo un nome di uno dei numerosissimi allievi di Cesare Tallone e, se dei più noti allievi che si sono affermati nella storia della pittura del ‘900 italiano (per citarne alcuni Pellizza da Volpedo, Carrà, Funi, Carpi, Frisia, Bonzagni, Alciati, Guido Tallone…), altri allievi forse altrettanto meritevoli ma meno fortunati sono rimasti sconosciuti. Devo aggiungere che sul web ho trovato alcuni manufatti Art Deco di Enzo Tradico, 1920-30: sarà un caso di omonimia o si tratta dell’ex allievo di Tallone? Maria Biglia, ritratto del compagno di corso Enzo Tradico.
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