IL CASO di Villa
dei Cedri
Gigliola Tallone luglio 2008.
Trascrivo qui sotto la lettera inviata a giornali e musei sullinqualificabile
comportamento del Museo Villa dei Cedri di Bellinzona, cui seguono alcune
riflessioni sullargomento.
Aprile 2008
Gigliola Tallone, curatrice dellArchivio Tallone, Milano. Autrice
della monografia di Cesare Tallone, Electa, 2005
info@archiviotallone.com
Nel catalogo del museo Villa dei Cedri di Bellinzona - i cui curatori
che hanno evitato di avvisare lArchivio Tallone della mostra in
preparazione, larchivio che rappresenta il protagonista della
mostra - si sostiene che lultima monografia dedicata a Cesare
Tallone risale al 1953 (era un catalogo della mostra al Palazzo Comunale
di Bergamo), mentre non viene nominata la recente monografia di Cesare
Tallone, di cui sono autrice e curatrice, ed edita da Electa il 2005.
Va detto che pur non avendomi mai menzionato, inseriscono nella bibliografia,
bontà loro, la mia monografia con questa dicitura: G.
Tallone, Cesare Tallone, Milano 2005 (Milano al posto delleditore
Electa!) spigolando, disattentamente, dal mio serio e documentatissimo
lavoro e usando il titolo così contraffatto in contesti che non
condivido. Segnalo inoltre che sul loro catalogo attribuiscono il Ritratto
di vecchia signora a Cesare Tallone, mentre si tratta di apocrifo,
(peraltro donazione fatta con un interrogativo sullattribuzione),
anonimo in giacenza presso i depositi della Galleria dArte Moderna
di Milano, come riportato sulla mia monografia.
Stigmatizzo inoltre linsistenza nel loro catalogo su un fatto
inconsistente, la pretesa influenza di Mancini su Tallone. A questi
due grandi artisti e alla loro indipendente personalità, dedico
ampio spazio nella mia monografia.
Devo pronunciarmi sulla qualità pessima della mostra che presenta
poche opere eccelse e molte minori, oltre alla discutibile idea di accostare
alla personale alcune opere di artisti coevi di Tallone non tutte di
qualità e ancora opere del figlio Guido Tallone, che è
un protagonista del nostro 900, ma che non aveva alcuna ragione
dessere presente, salvo nel caso fosse venuto loro in mente di
allestire una mostra di allievi di Cesare Tallone. Vedo invece purtoppo
lintento affannoso di fare di tutto e di più.
Gigliola Tallone aprile 2008
Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005
Presentato al Circolo della Stampa, Milano
Accademia Albertina, Torino
Marbella Spagna, Consolato Italiano
Alpignano (Torino)
LArchivio Tallone ha collaborato con la mostra al Castello di
Vigevano Da Pellizza a Carrà. Artisti e paesaggio in Lomellina,
settembre-ottobre 2007
Riflessione sul caso di una mostra e catalogo stile
vu cumprà
Portata per natura a riflettere sulle ragioni del comportamento umano,
mi sono chiesta quale siano state le motivazioni di un simile comportamento
da parte dei curatori del suddetto museo svizzero e catalogo, comportamento
al limite di legge.
Ho trovato una sola risposta plausibile per il loro comportamento, certamente
inaccettabile: questi signori hanno evitato il mio archivio e di rendere
merito al mio lavoro, per una forma dinvidia-gelosia che purtroppo
circola velenosamente anche negli ambienti di (pseudo) cultura. La mia
monografia è stata le sola nella storia di Cesare Tallone degna
di questo nome, appoggiata su una salda ricerca storica e documentale,
della quale fanno testo le 416 note nella quasi totalità commentate.
Va da sé che io ho rivelato molte superficialità ed errori
precedenti, soprattutto nelle datazioni. Devo aver disturbato quei critici
-fatti salvi importanti commentatori a cui dò merito nel libro-
che, prima del mio lavoro, hanno semplicemente riportato qualche aneddoto
ripreso da altri, senza affrontare una ricerca e indagine conoscitiva
dellopera intera, e tra laltro, anche spesso datato erroneamente
secondo criteri personali.
Per il loro cataloghino hanno però avuto bisogno necessariamente
di ricorrere alla mia monografia, basti pensare alla mia ricerca anagrafica
ex novo, che mi è costata anni di sudatissimo impegno.
Inoltre, avendo essi avuto un approccio critico-storico non supportato
da uno studio attento, ma semplicemente orecchiato da qualche aneddoto
letto nemmeno per intero, questi signori si sono abbarbicati come ledera
sulle loro incancrenite posizioni, sdegnati dallessere smentiti
da una nipote, che, non addetta ai lavori, ha sfidato la polvere degli
archivi, si è stancata gli occhi ore e ore su una lente dingrandimento;
ha osservato collezione dopo collezione; raccolto notizie dei discendenti
degli antichi amici di Tallone; studiato ogni commento, ogni tesi, ogni
monografia anche dei colleghi contemporanei di Tallone; Trascorso mesi
negli archivi di Brera; letto ogni articolo su stinti e antichi giornali;
infine ha rinunciato a scrivere, come avrebbe potuto fare facilmente,
un libro di ricordi famigliari, per fare invece un lavoro più
tecnico, più lungo, più ostico, che nessuno aveva mai
affrontato, e con lentusiasmo della riscoperta del valore di un
grande artista dimpronta personale e grande carisma come Cesare
Tallone, che era stato menzionato quasi solo nelle monografie dei suoi
allievi come grande maestro, grande ritrattista e basta.
Non potendo quindi fare a meno di aggiornarsi, i signori di Bellinzona
hanno prelevato quanto serviva dal mio libro, però contraffacendone
il titolo. Va da sè che non hanno potuto copiare
le mie ultime e importanti ricerche documentali post libro, nè
i dipinti inediti che ho recentemente archiviato.
Va aggiunto che molti, tra addetti e collezionisti, erano convinti che
la mostra avesse avuto il supporto dellArchivio Tallone, di qui
la necessaria chiarificazione con questo mio intrevento.
Altra conseguenza di questa taroccata è stata laltrettanto
superficiale risposta critica su giornali e riviste. Voglio accennare
a unarticolo che sarebbe esilarante se non fosse ignobile, infatti
su Gioia, nella rubrica Passaparola il critico Perazzi esordisce
così: Marito infedele dellaristocratica..
Dove mai questo signore può aver appreso la notizia dellinfedeltà
di mio nonno? Ma non finisce qui, a proposito di un nudo riprodotto
a lato dellarticolo, non si sa né chi fosse la
modella né chi fosse il committente. Appare chiaro, comunque,
che il quadro, più che a una casa privata, era destinato a una
di quelle che allepoca si chiamavano garconniere.
È stato un suggerimento dei suddetti curatori? Non mi stupirei
del resto quando larte scivola in mani come quelle bellinzonesi,
tutto finisce in bordello
Non è passato per la testa, al signor critico, che Cesare Tallone
poco dopo essere uscito dallAccademia di Brera come il più
brillante allievo di Giuseppe Bertini, ha diretto per quasi 40 anni,
prima a Carrara e poi a Brera la cattedra della scuola del nudo, accanto
a quella di pittura? Una modella daccademia, signor critico.
Niente scandali, niente pruderie, per Cesare Tallone parlano la sua
influenza su più generazioni di artisti, i suoi quadri e unintera
vita dedicata allArte. E come gesto di doverosa scusa nei miei
confronti e quelli della famiglia Tallone, si legga la mia monografia
col titolo esatto: Gigliola Tallone, Cesare Tallone. Electa 2005.