La Venezia di Guido Tallone

Ha scritto Raffaele Calzini

“Da quando egli la dipinge esiste una “Venezia di Guido Tallone” come ne esiste una di Whistler e di Boldini di Manet e di Gola. La Venezia di Tallone che oscilla tra il nero della gondola degli scialli e dei marmi scavati dal salino e il rosa dei mattoni corrosi e il rosa delle cupole agganciate dalle nuvole è anche romantica, cioè triste. Egli non sa staccare Venezia dal senso di paludamento che la circonda e la opprime(…) I colori sgargianti di Tito o preziosamente smaltati di un Favretto non appartengono alla Venezia di Guido Tallone. (…) Si direbbe che Tallone ha voluto rendere questa specie di combattimento tra lo spirito delle architetture che si innalza e il peso della loro materia che le trattiene al suolo. (Venezia e Terraferma di Guido Tallone, Rizzoli 1947)

Le tre riproduzioni qui inserite provengono da fotografie dell’Archivio Tallone, delle opere si disconosce la proprietà.
I due dipinti (n.1 e n. 2) sono stati presubilmente eseguiti tra la metà degli anni ’30 e primi ‘40, mentre lo scorcio pare fine anni ’40.
Sono tre opere superbe, scelte perchè mi sono venute sotto gli occhi riordinando il vecchio archivio, perchè non sono tra quelle pubblicate nel mio catalogo del ’98, perchè poco o niente conosciute, perchè voglio condividere con voi la mia ammirazione, e, se manca il colore, il bianco e nero in cambio sottolinea forse ancor meglio la sempre valida lucida critica qui sopra riportata.
è la Venezia che puoi conoscere se ci sei dentro, su una gondola o legato col cavalletto a una boa, come faceva Guido Tallone. è la Venezia misteriosa unica invariata atemporale, dove l’eccelsa architettura, opera umana, si fonde e confonde con la mutevole trasparenza del cielo e dell’acqua. Venezia, a saperla guardare, è solo una prodigiosa immagine, terra e cielo che si affacciano insieme nella liquida laguna.
Tre opere che farebbero degno di plauso, da sole, un pittore.

Gigliola Tallone luglio 2010

La foto di Guido Tallone è stata scattata a Dorsoduro, ai tempi della seconda Guerra Mondiale, quando era chiamato dai suoi vicini “Sindaco di Dorsoduro”.


Venezia 1

 



Venezia 2

 



Venezia 3